Il nastro d'asfalto prosegue dritto e monotono fino all'orizzonte, ai lati solo pampa senza fine, il sole dritto negli occhi. Andiamo a ovest, stiamo facendo un coast to coast patagonico tagliando il
continente da est a ovest, con l'intenzione di valicare le Ande e passare la frontiera cilena. Le emozioni e lo stress accumulati in giornata si fanno sentire: la ricerca del meccanico prima a Puerto Madryn poi a Trelew, l'incontro con i gestori del negozio di ricambi, il ragazzo che passava di là in motorino che ci ha scortato dal meccanico Adriano, la trattativa, la moto smontata, le chiacchiere incessanti, gli avventori dell'officina che offrivano informazioni e altre chiacchiere, la ricerca dei pezzi di ricambio (santo Claudio!) cannibalizzando altre moto, la moto rimontata in quattro ore che parte subito e gira finalmente come un orologio, ormai in officina c'è una folla, tutti che parlano, chi telefona per prenotarci una stanza per la notte al Paso de Los Indios, chi ci porta delle squisite ciliegie freschissime, poi la moto riassemblata, il bagaglio si va...
Dopo un po' di chilometri con il sole in fronte e un gran caldo e tutte quelle emozioni mi viene un colpo di sonno e rischio di addormentarmi sulla moto, cosa che non credevo fosse possibile, a momenti vado fuori strada. Allora decido di seguire i consigli di Franco e comincio a cantare a squarciagola dentro il casco. In effetti funziona e dopo un po' sono completamente sveglio anche perché improvvisamente la strada si anima. La pampa sconfinata (dove le pistole dettano legge...) viene sostituita da rilievi collinari completamente brulli e, dopo una curva in discesa ci ritroviamo dentro un vero canyon, bellissimo, che percorriamo estasiati e sorpresi per alcuni kilometri. Dopo una breve sosta per far benzina e verificare che finalmente la mia moto consuma come quella di Claudio (quella di Franco è inarrivabile) riprendiamo la via diretti a ovest. Pochi minuti dopo lo scenario cambia di nuovo: la strada ora corre attraverso un paesaggio di rara bellezza con rilievi color marrone scuro sulla base gialla dell'erba bruciata dal sole, del verde che a chiazze affiora qua e là e lo sfondo azzurro del cielo con basse nuvole grigie. Le colline sono state scolpite dal vento e dall'acqua a formare infinite figure che liberano la fantasia: si susseguono mentre le moto procedono silenziose a bassi regimi figure di donne procaci, di animali di tutti i generi, un leone, un elefante, un lupo, di nuovo una donna grassa con due bambini sulle ginocchia, una figura sdraiata... i picchi e le alzate si susseguono continuamente, la vista non si sazia, è uno spettacolo di rara bellezza cui ne segue uno nuovo e poi un altro e un altro ancora, sembra di essere nella Monument Valley resa famosa da John Huston, ci si aspetta di incontrare la diligenza inseguita dagli indiani a cavallo uno scenario da film western. Stiamo attraversando la valle de Los Altares e lo spettacolo è assolutamente magnifico mentre le moto danzano sulla strada nella luce del crepuscolo che ravviva i colori della terra e del cielo in una tavolozza di rara bellezza che sembra non voler finire mai.
continente da est a ovest, con l'intenzione di valicare le Ande e passare la frontiera cilena. Le emozioni e lo stress accumulati in giornata si fanno sentire: la ricerca del meccanico prima a Puerto Madryn poi a Trelew, l'incontro con i gestori del negozio di ricambi, il ragazzo che passava di là in motorino che ci ha scortato dal meccanico Adriano, la trattativa, la moto smontata, le chiacchiere incessanti, gli avventori dell'officina che offrivano informazioni e altre chiacchiere, la ricerca dei pezzi di ricambio (santo Claudio!) cannibalizzando altre moto, la moto rimontata in quattro ore che parte subito e gira finalmente come un orologio, ormai in officina c'è una folla, tutti che parlano, chi telefona per prenotarci una stanza per la notte al Paso de Los Indios, chi ci porta delle squisite ciliegie freschissime, poi la moto riassemblata, il bagaglio si va...
Dopo un po' di chilometri con il sole in fronte e un gran caldo e tutte quelle emozioni mi viene un colpo di sonno e rischio di addormentarmi sulla moto, cosa che non credevo fosse possibile, a momenti vado fuori strada. Allora decido di seguire i consigli di Franco e comincio a cantare a squarciagola dentro il casco. In effetti funziona e dopo un po' sono completamente sveglio anche perché improvvisamente la strada si anima. La pampa sconfinata (dove le pistole dettano legge...) viene sostituita da rilievi collinari completamente brulli e, dopo una curva in discesa ci ritroviamo dentro un vero canyon, bellissimo, che percorriamo estasiati e sorpresi per alcuni kilometri. Dopo una breve sosta per far benzina e verificare che finalmente la mia moto consuma come quella di Claudio (quella di Franco è inarrivabile) riprendiamo la via diretti a ovest. Pochi minuti dopo lo scenario cambia di nuovo: la strada ora corre attraverso un paesaggio di rara bellezza con rilievi color marrone scuro sulla base gialla dell'erba bruciata dal sole, del verde che a chiazze affiora qua e là e lo sfondo azzurro del cielo con basse nuvole grigie. Le colline sono state scolpite dal vento e dall'acqua a formare infinite figure che liberano la fantasia: si susseguono mentre le moto procedono silenziose a bassi regimi figure di donne procaci, di animali di tutti i generi, un leone, un elefante, un lupo, di nuovo una donna grassa con due bambini sulle ginocchia, una figura sdraiata... i picchi e le alzate si susseguono continuamente, la vista non si sazia, è uno spettacolo di rara bellezza cui ne segue uno nuovo e poi un altro e un altro ancora, sembra di essere nella Monument Valley resa famosa da John Huston, ci si aspetta di incontrare la diligenza inseguita dagli indiani a cavallo uno scenario da film western. Stiamo attraversando la valle de Los Altares e lo spettacolo è assolutamente magnifico mentre le moto danzano sulla strada nella luce del crepuscolo che ravviva i colori della terra e del cielo in una tavolozza di rara bellezza che sembra non voler finire mai.
Dino
Inizio ad essere geloso ...qui risicano tutti
RispondiEliminadivertitevi !!!
complimenti ,viaggio stupendo, mentre leggevo mi sentivo con voi, anche io sono motociclista ma non a questi livelli. Buon proseguimento vi seguirò con tanto piacere Enrico Cara
RispondiEliminaCon queste foto e questi racconti provocate sogni durante la veglia. Ma vuoi vedere che magari riuscirò anch'io un giorno a compiere un'impresa come la vostra? Mi avete fatto venir voglia e soprattutto avete acceso una fiammella di desiderio di libertà e avventura. E, sono sicuro, presto il fuoco divamperà, e grazie a voi! Vi seguo, continuate! Complimenti! Giuseppe Giunta
RispondiElimina