El Ripio Patagonico non è solo uno sterrato, cioè un percorso più o meno difficoltoso in terra battuta, è molto molto di più. Tanto per cominciare si presenta come un fondo stradale assai irregolare dove le pieghe della terra indurita dal sole e dal vento recano con se la memoria di tutti i mezzi che la hanno calpestata, rendendola quella superficie respingente e inospitale che intimorisce anche i motociclisti più esperti. A questo si aggiunga la ghiaia a grana grossa, nemica dichiarata dei bikers di tutto il mondo, che si accumula in maniera difforme e assolutamente priva di qualsiasi logica lungo tutto il percorso, riempiendo tutti gli spazi tra le pieghe del terreno, a volte in strati di pochi millimetri altre in mucchi ed accumuli di diversi centimetri.
Quello che prova il motociclista al suo battesimo del Ripio Patagonico è una frustrante sensazione di non riuscire a controllare la moto con lo sterzo che vibra e sussulta sulle forcelle e la ruota anteriore che a tratti si pianta nei mucchi di ghiaia.
È' una guida difficile, una antiguida che non ti consente il controllo della moto con le logiche consuete del freno-frizione-scalata di consueta e istintiva abitudine.
No, El Ripio lo devi capire, lo devi sentire, lo devi prendere come parte integrante della natura povera e selvaggia di questo immenso e splendido paese, orgoglioso e fiero della sua diversità, che non accetta compromessi ma è disposto benevolmente a farsi possedere da te ma alle sue condizioni. Devi metterci un grano di pazzia se vuoi cavalcare El Ripio, devi correre anche se non te la senti, devi mostrare di avere coraggio e di riuscire a dominare la paura, devi andare a velocità costante e con le marce alte, devi tenere il manubrio come se fosse la cosa più delicata del mondo, devi lasciare che la moto e il terreno si capiscano e si accettino, senza interferire più di tanto, senza voler forzare il loro dialogo sempre più serrato ma assecondandolo con dolcezza, con la pressione dei piedi sulle pedane, con lo spostamento del peso, senza mai toccare il freno ma agendo solo sulle marce e sulla manopola del gas, erogando l'energia necessaria al completamento del loro rapporto.
El Ripio è come il vento che soffia da queste parti, non lo puoi dominare, ma se dimostrerai di avere coraggio, umiltà, comprensione e un pizzico di follia ti accetterà e si farà cavalcare come un cavallo di razza.
E alla fine sarai migliore.
Dino
Quello che prova il motociclista al suo battesimo del Ripio Patagonico è una frustrante sensazione di non riuscire a controllare la moto con lo sterzo che vibra e sussulta sulle forcelle e la ruota anteriore che a tratti si pianta nei mucchi di ghiaia.
È' una guida difficile, una antiguida che non ti consente il controllo della moto con le logiche consuete del freno-frizione-scalata di consueta e istintiva abitudine.
No, El Ripio lo devi capire, lo devi sentire, lo devi prendere come parte integrante della natura povera e selvaggia di questo immenso e splendido paese, orgoglioso e fiero della sua diversità, che non accetta compromessi ma è disposto benevolmente a farsi possedere da te ma alle sue condizioni. Devi metterci un grano di pazzia se vuoi cavalcare El Ripio, devi correre anche se non te la senti, devi mostrare di avere coraggio e di riuscire a dominare la paura, devi andare a velocità costante e con le marce alte, devi tenere il manubrio come se fosse la cosa più delicata del mondo, devi lasciare che la moto e il terreno si capiscano e si accettino, senza interferire più di tanto, senza voler forzare il loro dialogo sempre più serrato ma assecondandolo con dolcezza, con la pressione dei piedi sulle pedane, con lo spostamento del peso, senza mai toccare il freno ma agendo solo sulle marce e sulla manopola del gas, erogando l'energia necessaria al completamento del loro rapporto.
El Ripio è come il vento che soffia da queste parti, non lo puoi dominare, ma se dimostrerai di avere coraggio, umiltà, comprensione e un pizzico di follia ti accetterà e si farà cavalcare come un cavallo di razza.
E alla fine sarai migliore.
Dino
Qui siamo alla poesia!
RispondiEliminaDino vi stupirà nei prossimi blog
EliminaFantastica esposizione!
RispondiEliminaOrmai potete andare ovunque !!!
RispondiEliminaCapolavori motociclistici e letterari!
RispondiEliminaCapolavori motociclistici e letterari!
RispondiEliminaWe che fine avete fatto ???
RispondiEliminami unisco alla lode sui testi poetici e coinvolgenti
RispondiEliminacome se stessimo viaggiando insieme a voi
bravi e...andate piano!
luca