lunedì 25 gennaio 2016

El Ripio 2

El Ripio viene classificato sulle carte come di grado 1 e 2, a seconda della difficoltà del percorso e delle difficoltà di guida, senza alcun cenno speciale di riguardo ai motociclisti, ovviamente.
È' abbastanza intuitivo come quello che viene considerato difficile per un guidatore comodamente seduto su quattro ruote con aria condizionata possa assumere significati affatto diversi per un biker.
Per i motociclisti le definizioni che si potrebbero aggiungere a quella classica potrebbero essere:
1. percorso prevalentemente rettilineo o con curve e tornanti. Questo fa una grande differenza sul come affrontare El Ripio. Spesso nella concentrazione sulla guida con tutti i sensi allertati e con l'adrenalina che scorre a fiumi, mentre cerchi di mantenere una velocità costante con i piedi a scaricare peso sulle pedane e le mani che appena toccano lo sterzo, vai a cercare i tracciati più favorevoli, quelli con meno ghiaia, la' dove si intravede il bianco del cemento tra il grigio dei sassi. Può capitare che la ricerca del track più favorevole ti porti completamente a sinistra della carreggiata, cosa ininfluente se la tua visibilità è di parecchie centinaia di metri, ma estremamente pericolosa se sei costretto ad affrontare una curva dopo l'altra, un profondo dosso o un tornante, situazioni nelle quali puoi trovarti di fronte una macchina lanciata ad alta velocità con conseguenze molto spiacevoli.
2. Percorso con traffico automobilistico intenso. Questo complica enormemente le cose perché raramente i guidatori di quattro ruote si rendono conto delle difficoltà del biker che è costretto, per mantenere la moto in assetto, a mantenere una velocità costante e a scegliere tracciati con poca ghiaia. Purtroppo i guidatori di quattro ruote non se ne rendono quasi mai conto presentando comportamenti diversi che si possono classificare come segue:
a) guidatori di SUV, 4x4, fuoristrada in genere o camion e affini: "Sono io il padrone, corro quanto mi pare, alzo un gran polverone e me ne frego di te che sei lì fuori in moto, coperto dalla mia polvere.
b) guidatori di auto "normali" che vanno a velocità costante e ti agevolano  nei sorpassi.
c) guidatori di auto "normali" che ti sorpassano e si piazzano davanti a te alla tua medesima velocità costringendoti a pilotare in una nuvola di polvere.
Già perché uno dei problemi è la polvere, si guida immersi in nugoli di polvere sollevata dalle auto dai camion o dai tuoi stessi compagni. Spesso l'auto che ti viene incontro ti costringe ad attraversare una nuvola di polvere di un centinaio di metri nella quale non hai che pochissima visibilità.
3. La pioggia. La pioggia cambia tutti gli equilibri e i comportamenti, la guida sul bagnato diventa ancora più difficoltosa perchè puoi trovarti a cimentarti improvvisamente con un lago di fango nel quale la moto può annegare miseramente.
4. Il vento. Il vento patagonico è una leggenda profondamente radicata nel vero. Non ha eguali il vento da queste parti, non è paragonabile a nulla di ciò che conosciamo. Soffia forte, teso, gelido per lunghi tratti, costringendo la tua moto a seguire percorsi che tu non hai deciso, poi si calma, dandoti un respiro solo apparente, per tornare a spingerti con la forza improvvisa e inattesa della raffica brusca, secca e potente con il chiaro intento di farti perdere equilibrio e controllo, per dimostrare ancora una volta chi è il piu' forte. Il duello continua.
5. I tuoi compagni di viaggio, preziosissimi se ti dovesse mai accadere qualcosa. Devi starne lontano perché sul Ripio ciascuno può solo badare a se stesso con tutti i sensi all'erta, non puoi distrarti nè far nulla che non sia far corpo con la moto, nemmeno grattarti il naso. Devi starne lontano perchè non puoi farti influenzare dalla loro velocità e dai loro stili di guida. Sul Ripio ciascuno è se stesso e tira fuori quello che ha. O che non ha.
5. El Ripio qui è un simbolo, fa parte del linguaggio figurato tra due popoli che non si sono mai amati. Lo testimonia la strada asfaltata che da Trelew porta fino al bivio che conduce alla frontiera. Una volta imboccata quella strada non si può che andare in Cile e quindi... Ripio con curve, saliscendi e traffico per 35 km come a dire: "Vuoi proprio andare in Cile? Guarda cosa ti aspetta!". Appena varcata la frontiera cilena, la strada è liscia come la superficie di un biliardo con un asfalto perfetto. "Sei in Cile, altro che Argentina!".

Dino (Gobernador Gregores 26/1/16 ore 00:58)

Nessun commento:

Posta un commento