venerdì 18 maggio 2018

Salar De Uyuni

Il Salar è un pezzo di cielo caduto sulla terra.

Detto della gente di Uyuni. 

Il Salar de Uyuni è il deserto di sale più vasto del mondo, con una superficie di 12000 km quadrati, a 3500 metri di altitudine: i vari strati di sale arrivano fino a 120 metri di profondità. 

Il suo aspetto varia con le stagioni: nei periodi caldi compare sulla superficie uno strato di diversi centimetri d'acqua che riflette il moto delle nuvole e i colori del cielo. Sembra che l'acqua esca attraverso delle buche sulla superficie del deserto soprannominate da un'antica leggenda Ojos de Salar, occhi del deserto di sale, che in certe condizioni di luce sono quasi invisibili diventando molto pericolose. 

Nella stagione più fredda, come la attuale, la superficie è dura e compatta in un infinito susseguirsi di figure esagonali disegnate dal sale. Abbiamo deciso di venire in questo periodo per percorrere il Salar in moto, ma le informazioni sul suo stato sono piuttosto controverse , almeno per quanto ne riguarda l'ingresso. Il Salar è compatto, ma sembra che per entrare ci siano circa 150 metri di sale sciolto, fango e lunghi tratti con 20 cm d'acqua, con un fondo scivoloso che potrebbe metterci in difficoltà. D'altra parte la voglia di vivere questa esperienza è troppo forte per rinunciare, quindi prendiamo le moto e ci avviamo per i 20 km che ci separano dal Salar lasciando bagaglio e borse in albergo per viaggiare più leggeri. Arrivati nel piccolo borgo di Colchani, attraversiamo un binario improbabile e, dopo aver assistito increduli al passaggio di un treno, in pochi minuti ci troviamo ai margini dell'immensa distesa bianca. 

In effetti l'ingresso appare problematico: ci sono ampie pozze d'acqua con fondo scivoloso intervallate da zone di fango profondo e vischioso che non si presenta affatto rassicurante. Mentre perplessi discutiamo sul da farsi, passa un motociclista evidentemente locale che inizia con grande sicurezza un percorso a serpentina ai margini del Salar per poi guadagnare la superficie bianca e avviarsi deciso verso l'interno a velocità sostenuta. Franco salta in moto e lo segue immediatamente, Claudio ed io facciamo altrettanto.

Seguiamo le tracce del motero locale come Tex Willer quando è a caccia di banditi, attraversiamo le pozze, superiamo il fango infido e vischioso con non poche difficoltà, le Dominator ancora una volta danno prova del loro valore e finalmente siamo sul Salar. 

Imbocchiamo timidamente una pista e la percorriamo in fila indiana, prudenti e timorosi nell'affrontare quella divinità dormiente che giace sotto le nostre ruote in attesa di essere violata. 

Nel culto dei vari popoli appartenenti agli Aymara, che vivevano nelle terre tra il lago Titicaca, l'attuale Bolivia sud occidentale e il nord dell'Argentina, oltre a Thunupa, Dio della pioggia del sole e della grandine e a Pachamama, la Madre Terra, erano presenti divinità locali rappresentate dalle montagne protettrici, Awki o Achachila.

Nelle antiche leggende Aymara le tre montagne che circondano il Salar erano tre giganti: Tunupa, il grande vulcano, era una donna di grande bellezza, Kusku era un maschio forte e aitante, Kusina una donna dal fascino misterioso e seducente. 

In quel tempo in cui le montagne avevano un corpo e un'anima Tunupa si innamorò di Kusku e dal loro amore nacque un figlio. Presto però Kusku fu preda di Kusina, la grande seduttrice, e tradì la sua compagna che, delusa e amareggiata, versò sulla pianura di Uyuni un fiume di lacrime e tutto il latte del suo seno, dando luogo all'immenso Salar. 

In un'altra analoga leggenda Tunupa era una bellissima fanciulla che aveva partorito una meravigliosa bambina. Poiché tutti gli uomini erano innamorati di lei, le altre donne rapirono la bimba per vendetta.

Il dolore di Tunupa fu così forte e il suo pianto tanto irrefrenabile che il fiume delle sue lacrime allagò i campi e li rese sterili, lasciando solo un immenso deserto di sale. 

Pochi minuti per prendere confidenza con quella superficie così inusuale e cominciamo a uscire dalla pista e a perderci nell'immensità di quel bianco . È una sensazione indescrivibile lanciare la moto a tutta velocità in quello spazio senza confini e senza nessun ostacolo che ti precluda la vista. 

E corro, corro, la moto sembra volare verso un orizzonte circolare dove il bianco e l'azzurro si fondono a 360 gradi, compio evoluzioni, giro, torno indietro riparto, è meraviglioso, è qualcosa di paragonabile forse all'assenza di gravità, è quello che accade al nostro spirito quando finalmente riesce a sciogliersi da tutti i legami che lo tengono compresso a terra e si libra nello spazio in una dimensione nuova ed assoluta.

È un momento che esalta alla massima potenza l'essere soli in sella alla moto, ci si sente in sintonia con l'universo, vorresti che quella folle corsa verso il nulla non finisse mai. Mi sento come drogato, la mente vola leggera e fuori controllo, in un attimo mi passano davanti agli occhi tante immagini della mia vita e mi rendo conto in un meraviglioso istante di essere un uomo baciato dalla fortuna: ho fatto un lavoro bellissimo che mi ha riempito la vita, ho due figlie stupende e una donna che mi ama, e ora sono qui, con i capelli bianchi, a vivere con tutto me stesso questa esperienza incredibile, questi attimi e queste sensazioni che non dimenticherò mai. 

E piango.

Piango dentro il casco, a singhiozzi e lacrime, piango mentre volo in quella immensità: se la felicità è un attimo, quell'attimo è adesso.

Dino
















5 commenti:

  1. Dino!!!! Que hermoso y emocionante relato. Qué gusto haberte conocido. Haberlos conocido a los 3. Comparto con mi esposa tu post. Y pienso en ella cuando leo tu emocionante historia. Gracias por compartirla.

    Dino !!!! Che storia bellissima ed eccitante. Che piacere incontrarti. Li ho incontrati alle 3. Condivido il tuo post con mia moglie. E penso a lei quando leggo la tua storia emozionante. Grazie per la condivisione.

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  2. Bravo Dino, molto toccante. Il tuo è un altro impagabile viaggio!!!

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  3. Dino che bella persona che sei mi sento molto fortunata per averti come amico

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  4. Bellissima esperienza!!!!!
    Complimenti a tutti ed in particolare a colui che ha descritto minuziosamente la natura e le emozioni!!! Buon proseguimento!!

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