Questa è una strada che porta a Coroico, un piccolo centro a circa 60 km da La Paz. E' una strada sterrata di circa 50 km, tagliata sul fianco di una montagna strapiombante per oltre 1000 metri e che in alcuni tratti ha una larghezza di non più di 3 metri. E' come una lunghissima cengia che corre lungo tutto il fianco di questa verdissima valle quasi verticale che scende dai 4400 metri del passo Cumbre. Una sua foto fa da copertina alla nostra guida della Bolivia e devo dire che fa un certo effetto. Si è guadagnata il suo triste nome a causa dei numerosi incidenti occorsi negli anni passati, quando era l'unica via per raggiungere Coroico. E' facile pensare alle difficoltà di incrocio di due veicoli, anche camion, provenienti in senso opposto. La regola qui è di tenere la sinistra così il guidatore sul lato esterno può vedere esattamente dove mettere le ruote sul ciglio della strada. Ci sono parecchie croci lungo il percorso a testimonianza degli incidenti avvenuti. La strada e' poi bagnata in alcuni tratti da lame d'acqua che precipitano dall'alto e rendono il terreno scivoloso, nella stagione delle piogge credo che non sia affatto percorribile.
Oggi però la situazione è completamente diversa perché è stata costruita una strada asfaltata sull'altro versante della valle e quindi tutto il traffico da e per Coroico avviene su questa. La Ruta della Muerte mantiene però il suo sinistro fascino e attira soprattutto ciclisti che la percorrono in discesa e trovano alla fine del percorso un pulmino che li riporta indietro. Noi, incuriositi, intimoriti ma anche attratti dalla sfida abbiamo deciso di percorrerla con le moto. La strada si è rivelata non particolarmente impegnativa da un punto di vista tecnico anche se richiede attenzione soprattutto nei tratti bagnati. Ora ci sono poi numerosi guard rail a protezione delle zone di strada più esposte. Bisogna fare i conti con le decine e decine di ciclisti che la percorrono anche a buona velocità ma ci è sembrato che oggi la Ruta della Muerte non sia più tale o almeno così ci auguriamo. Resta però una strada unica in un posto selvaggio e bellissimo che assolutamente vale la pena percorrere.
Quello che poi a me ha colpito particolarmente è stato il dislivello totale che abbiamo percorso in poche ore per effettuare il nostro giro; siamo infatti partiti dai 3400m di La Paz (alloggiavamo nella zona bene, mentre i quartieri più poveri sono a 4000m), abbiamo raggiunto il passo Cumbre a 4400 e siamo poi ridiscesi a circa 3000 per imboccare la famosa Ruta. Questa scende abbastanza dolcemente fino a 1800, qui un desvio ci ha permesso di scendere a 1200 m e raggiungere la nuova strada asfaltata che abbiamo utilizzato per il ritorno. Poi di nuovo su ai 4400 del passo, insomma 3200 metri di dislivello in discesa e poi in salita nell'arco di poche ore. Apparentemente uno stress notevole per il nostro corpo ma in realtà non ne abbiamo risentito affatto, le moto invece, che sono quelle che faticano veramente e ansimano e tossiscono in quota, sono state ben contente di poter finalmente respirare un po' di ossigeno in più quando siamo scesi in basso. Questa è stata infatti l'unica volta nei nostri 10 giorni in Bolivia, in cui ci siamo trovati al di sotto dei 3400m, quota dell'immenso altopiano che la unisce al Perù al Cile e all' Argentina. Insomma un vero mondo delle Terre Alte.
Claudio
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