venerdì 11 maggio 2018

La Puna

La Puna è la parte nord-occidentale dell'Argentina al confine con il Cile e la Bolivia. E' una zona di altopiani a 3500m attraversati da numerose catene montuose, di cui alcune di origine vulcanica. E' una zona desertica di una bellezza emozionante perché gli spazi sono sconfinati, le montagne hanno colori diversi e mutevoli con l'ora del giorno, i salares sono tra i più grandi al mondo, le lagune, grazie alla presenza di alcuni tipi di alghe, sono coloratissime. Ci sono poi vere e proprie singolarità naturalistiche come il cono di Arita, geometricamente perfetto nel mezzo del salar di Arizaro, un' altissima duna bianca di sabbia finissima che costeggia un campo di pietre pomice dalle forme incredibilmente varie, il tutto generato da un vulcano nerissimo ai cui piedi si stende una laguna verde. E poi cactus altissimi sullo sfondo di ghiacciai di oltre 6000m, insomma un posto veramente unico e spettacolare, dove viene voglia di fermarsi continuamente a far foto perché sembra di poter cogliere colori e forme sempre diverse.
Nonostante la presenza di alcuni vecchi impianti minerari dismessi, la Puna e' un area davvero remota, a cui si accede con lunghe strade sterrate, spesso solo piste in cattive condizioni, che richiedono grande attenzione nella guida della moto. I pochi centri abitati, a grande distanza l'uno dall' altro, non hanno molto da offrire se non la sensazione di essere in un luogo fuori dal mondo, dove la natura regna sovrana. 
La Puna è poco conosciuta dagli Argentini stessi e infatti il mio desiderio di esplorarla, prima di passare in Bolivia, ha stimolato l'interesse dei nostri amici, al punto da indurre Mauricio a fare 5000 km da Ushuaia per unirsi a noi, recuperando strada facendo, suo fratello Gonzalo con relativa moto. E perfino Antonio, che vive a Salta, quindi in zona, non si era mai avventurato nella Puna ed ha colto l'occasione al volo, ricomprandosi la moto da enduro che si era appena venduto. Siamo partiti quindi in 5 moto senza macchina d'appoggio, percorrendo in 6 giorni 1500 km, di cui la metà su sterrati e piste dove abbiamo incontrato pochissimi altri mezzi. In uno dei giorni mi sembra di ricordare di avere incrociato una sola macchina, al punto di essere stato contento di avere con me un satellitare per qualsiasi evenienza. Ma lo spirito non è stato quello di vivere un'avventura  motociclistica ma piuttosto quello di immergersi in una natura bellissima e ancora molto poco aggredita dall'uomo. E devo dire che in questo la moto aiuta molto perche',  a differenza della macchina che ti isola dall'ambiente esterno, in moto si avverte immediatamente la natura del terreno, il caldo e il freddo, gli odori, il vento. Insomma una partecipazione molto più diretta e intensa alla spettacolare natura della Puna.

Claudio



















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