Finalmente si parte con le Poderose revisionate.
Ci aspetta una tappa facile su asfalto di 180 km ma con salite fino a 4580 mt.
Ci aspetta una tappa facile su asfalto di 180 km ma con salite fino a 4580 mt.
Usciamo dal traffico di Salta che, seppur denominata "La linda", rimane sempre molto caotico. Man mano ci dirigiamo quindi verso zone più tranquille fino a che praticamente rimaniamo solo noi e le sensazioni uomo-moto si rinsaldano.
Iniziamo a riprendere confidenza con i mezzi e la velocità aumenta. Lasciamo che sia Antonio a condurci sulla strada giusta perché lui è proprio di queste zone. Io e Claudio ci domandiamo però com'e' che non sia mai salito sulla Puna (gli altipiani desertici dell'Argentina del nord) nonostante la vicinanza. Comunque lo spunto glielo abbiamo offerto noi e la voglia di seguirci deve essere così tanta che si è ricomprato la moto enduro che aveva appena venduto.
Arriviamo a SA de Los Cobres in cui siamo già stati alcuni giorni addietro ma questa volta sulla RN 51 invece della famosa RN 40. In pratica ci siamo arrivati e partiti dai 4 punti cardinali. Cerchiamo di pernottare al Palenque dove eravamo già stati, ma, "increible", è tutto "full booked". Noi che già riassaporavamo l'incontro con "l'odalisca dell'altopiano" (*) ci siamo accontentati di un altro "hospedaje" sicuramente più accogliente, e ci voleva poco. [(*) Apro una parentesi sull'odalisca che ci ha allietato e fatto ridere a sua insaputa per abbigliamento e fantasie connesse. Un modo per trovare spunti di ironie tra compagni di viaggio].
Comunque il secondo hospedaje era meglio organizzato e ci ha dato ospitalità per un sostanzioso aperitivo e la successiva cena.
Un encomio doveroso va a Mauricio per l'aperitivo. Mentre Claudio, come sempre preciso, smonta il bagaglio, spolvera la tuta e si sistema, io, "apro l'ufficio" (**) e mi fiondo nell'agognata doccia.
Quando mi riaffaccio l'aperitivo è belle che pronto: olive, patatine, frutta secca, formaggio, pane e salame. Il tutto innaffiato da 4 lt. di birra "negra" fresca di Salta. Praticamente un Bengodi per chi, come noi, ha saltato bellamente il pranzo.
Fatto sta che ci diamo dentro tutti e 5 neanche fossimo ancora in strada a macinare chilometri.
[(**) espressione coniata da Dino nei miei confronti nei ns. precedenti viaggi e che si riferisce alla mia abitudine di allargarmi nell'occupare spazi].
Dopo l'aperitivo, praticamente in rapida successione, arriva la cena: una gigantesca bistecca di bife sormontata da 2 uova all'occhio di bue.
Le energie sono oramai al lumicino, anche Mauricio se ne è accorto, e mio malgrado sono costretto ad avanzare un po' di bistecca e trascinarmi a letto nonostante l'allegra, ed un tantino rumorosa, compagnia.
E meno male che la tappa era facile!!!
Franco
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