lunedì 13 febbraio 2017

Ripio, ti abbiamo scelto

Sbarcati del traghetto da Chiloe' dirigiamo prima a nord poi a est verso la regione di Entre Lagos diretti al passo Cardinal A Samoure'. La giornata è limpida, i motori cantano, le ruote volano sull'asfalto; la strada comincia a salire gradatamente fino alla frontiera cilena, passata la quale la pendenza si fa più decisa. Il verde scuro del bosco che il nastro d'asfalto attraversa come un lungo taglio tortuoso, cambia improvvisamente per far posto a un grigio assoluto da foresta pietrificata: per chilometri e chilometri, a perdita d'occhio, si continua a salire tra alberi scheletrici e rami inceneriti, in un paesaggio da fine del mondo, conseguenza della terribile eruzione del vulcano Puyehue che trasformò migliaia di ettari di umida foresta in un paesaggio lunare di dune, sabbia e alberi bruciati. 
Saltiamo la coda infinita di auto per arrivare agli uffici della dogana argentina, non senza qualche piccola protesta, e in un'ora siamo al di là della frontiera, su un nastro d'asfalto che degrada dolcemente in mezzo al verde e che ci porterà a Villa Langostura per passare la notte.
Sulla via per Bariloche dove arriveremo da nord, realizziamo che la famosa ruta dei Siete Lagos parte proprio da Villa Langostura: per percorrerla saremo quindi costretti a rifare la strada a ritroso dopo aver visitato Bariloche. La quale in realtà ci delude parecchio: dopo aver vissuto per tre settimane in grandi spazi immersi nella natura, questa città rumorosa, sporca e caotica non ci ispira granché, anche se è situata in riva al lago in una posizione bellissima. In realta ci aspettavamo una specie di Cortina d'Ampezzo, invece è tutt'altro, e una vera città con traffico, rumori, scappamenti, macchine in coda e quant'altro andiamo rifuggendo da quando siamo partiti. Scappiamo quindi, ma decidiamo di non ripercorrere la strada confortevole per la quale siamo arrivati, ma di risalire verso nord sulla 237 lungo il versante est del parco Nahuel Huapi attraversando quella che poi scopriremo essere denominata la Valle Encantada. Un lungo ripio ci farà poi attraversare il parco verso ovest ricollegandoci alla via dei 7 laghi che ci porterà a San Martin de los Andes. La valle è encantada di nome e di fatto: la strada corre liscia, veloce e senza traffico lungo un piccolo fiume, il Rio Limay che offre scorci bellissimi con lo sfondo di montagne maestose. L'occhio non si sazia mai, dietro ogni curva c'è uno spettacolo diverso e magnifico, una cosa da togliere il fiato. La strada che abbiamo percorso per arrivare a Bariloche e senz'altro bella, corre lungo il lago Nahuel Huapi con dei panorami di tutto rispetto; ma questa 237 è veramente la strada delle meraviglie, niente di paragonabile, una serie di emozioni infinite.
Arriviamo al ripio che si dirige verso ovest: questa volta siamo stati noi a scegliere di percorrerlo, non lo abbiamo subito passivamente con le facce preoccupate di chi affronta l'ignoto per mancanza di alternative. E il ripio premia la nostra scelta facendoci attraversare il parco e costeggiare il lago Traful, offrendoci spettacoli meravigliosi. Ci fermiamo a un mirador dove familiarizziamo con un gruppone di Argentini di Buenos Aires di origine italiana che ci fa un sacco di feste. Il ripio ovviamente non ci regala nulla, è impegnativo e polveroso, ma bello e stimolante e lo percorriamo con gioia immersi in tutte quelle meraviglie. Quando imbocchiamo la via dei sette laghi con le giacche e i pantaloni bianchi di polvere abbiamo visto così tante bellezze selvagge che i panorami di quella che è considerata una delle strade più scenografiche del mondo, quasi non ci impressionano più . E tutto molto bello ma sa un po' di cartolina, di pullman che scaricano uomini con i sandali e signore dai capelli viola che scattano tutti le stesse foto e si rivedranno forse tornati a casa per scambiarsi le medesime inquadrature o i sorrisi in posa davanti al panorama. Tutto bellissimo ma veleggiamo rapidi verso San Martin de Los Andes che al contrario di Bariloche non delude: è un paesino affascinante, delizioso, ordinato e pulito, adagiato sulle rive del magnifico lago Lacar con un piccolo porto turistico pieno di barche a vela che lo fa sembrare un paese di mare mentre siamo nel bel mezzo delle Ande!

Dino







































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