martedì 14 febbraio 2017

La valle rossa

Ripartiamo dal minuscolo paesino di Husco diretti a est per visitare due parchi naturali che troviamo entrambi chiusi per le abbondanti piogge del giorno precedente. Sono parchi enormi che si visitano con mezzi propri in carovana dietro a una guida e evidentemente il tracciato diventa così pieno di fango da risultare impraticabile. Riprendiamo un po' delusi la nostra rotta verso nord, consolandoci con l'aver percorso la magnifica 150 disegnata con larghe curve in mezzo a canyons e paesaggi lunari che ci hanno riempito gli occhi per buona parte della mattina. La polizia ci ferma per un controllo, hanno sempre un atteggiamento molto amichevole nei nostri confronti che noi ovviamente ricambiamo. Mentre registrano i documenti ci chiedono del viaggio, delle città di provenienza, delle moto, delle prossime mete. Ci consigliano una deviazione che ci farebbe risparmiare 40 km, ovviamente è un ripio ma bueno, ma per gli Argentini il ripio e sempre bueno, loro lo affrontano in macchina con le 4x4 i finestrini chiusi e l'aria condizionata ed è veramente un'altra cosa! Comunque scegliamo il ripio, ancora una volta che in effetti non è dei più maligni ma, dopo nemmeno un chilometro ci dobbiamo fermare: la strada è allagata. Esame della situazione e decisione: si va avanti e uno alla volta guadiamo lo specchio limaccioso con l'acqua al di sotto dei mozzi delle ruote ma con un fondo assai insidioso. Ripartiamo dopo aver commentato il concetto dì bueno dei nostri amici poliziotti e dopo poche centinai di metri siamo costretti a fermarci di nuovo: questa volta la strada per tutta la sua larghezza e per circa 30 metri di lunghezza e completamente invasa da una spessa coltre di fango rosso poltaceo, denso piuttosto profondo.

Attraversiamo anche quello, uno alla volta, non senza qualche difficoltà, mettendo la ruota nel solco di chi ci ha preceduto e andando avanti con grande cautela. 
Poi la valle rossa: una serie ininterrotta di colline, alcune tagliate dalla strada che le attraversa, i bordi creano un effetto ottico man mano che la moto di avvicina, sembrano le ali di un sipario che gradatamente si apre svelando lo scenario successivo. Le curve di susseguono dolci, l'asfalto grigio, la doppia riga al centro gialla, i bordi della strada rossi di terra di risulta, il ventre aperto delle colline ancora rosso, poi il verde del muschio che tutto ricopre e sullo sfondo il grigio intenso delle montagne imponenti e il cielo blu, con fiocchi di nuvole bianche.

Uno spettacolo.

Dino
















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