mercoledì 1 febbraio 2017

L'epopea dell'Estancia Cristina

Tra i vari fiordi dell'immenso lago Argentino, uno dei più affascinanti è quello che lo collega al ghiacciaio Upsala, una lingua di hielo di circa 50 Km di lunghezza e 10 Km di larghezza con uno spessore di diverse centinaia di metri che dal monte Don Bosco si tuffa nell'acqua: porta il nome della città svedese di Uppsala, che promosse qui i primi studi sui ghiacciai. 
L'unico modo per ammirare questo grandioso spettacolo è partire dall'Estancia Cristina, che si raggiunge navigando il ramo del braccio nord del Lago.
Sul verde dei pascoli della immensa vallata si stagliano le nere e aspre montagne che la circondano, appena imbiancate di neve. 
L'atmosfera è molto particolare, si avverte immediatamente il fascino del luogo, i suoi significati profondi, il sentire di coloro che per primi arrivarono in questa valle, a scriverne la storia.
Una storia tenera e crudele quella di Percival Masters e della moglie Elisabeth Warning, la storia di un sogno lungo un secolo, che fa impallidire anche la grande epopea dei pionieri americani che andavano a colonizzare le terre del selvaggio west sui carri Conestoga, che tanto cinema ci ha tramandato.
Percival, suddito di sua Maestà nacque nel sud dell'Inghilterra nel 1876 e in giovane età si imbarcò come marinaio su una nave che fece rotta per l'America del Sud. Arrivò a Punta Arenas ai primissimi del novecento, e rimase folgorato da quella terra, da quegli spazi, dal colore di quel cielo. Al suo ritorno in Inghilterra, propose subito alla sua fidanzata Elizabeth di partire con lui per stabilirsi in Patagonia a colonizzare il nuovo Eden, abbandonando esistenze grigie condizionate da magri salari e giornate tutte uguali. Il governo argentino in quegli anni per incoraggiare la colonizzazione della Patagonia, dava in concessione ampi latifondi che sarebbero diventati di proprietà dell'usufruttuario trascorsi trent'anni vivendoci e lavorandoci.
Elisabeth abbracciò entusiasticamente il progetto, a condizione di diventare subito la signora Masters.
I novelli sposi partirono subito dopo le nozze per Buenos Aires, proseguendo per Rio Gallegos dove lavorarono nelle miniere fino al 1904. Nacquero due figli, Herbert e Christine, si trasferirono al lago Roca, nell'attuale El Calafate, per dedicarsi all'allevamento di pecore. Dopo dieci anni di duro lavoro in condizioni climatiche molto difficili, i Masters trovarono finalmente la loro Shan Gri La, una valle incantata a ridosso del ghiacciaio nel braccio nord del lago Argentino, a ben due mesi di viaggio dalla città più vicina. Era il luogo perfetto, l'Eden che stavano cercando da tanto tempo, che avevano finalmente trovato prendendo in prestito la barca di Francisco Perito Moreno, lo scopritore del più famoso e fotografato ghiacciaio del mondo.
I Masters si attivarono e si trasferirono con 500 pecore ed il materiale necessario alla loro sopravvivenza. 
Vissero per molto tempo in una capanna di pelli, fino a che Percival non fu in grado di ultimare il primo corpo della fattoria con il legname che laggiù abbondava e con il quale costruì successivamente anche i rimanenti, tutti gli arredi interni, una piccola barca, il mulino.
Nel frattempo la loro attività prosperava, il gregge cresceva, il pascolo si allargava, si realizzavano buoni profitti con la vendita della lana a Rio Gallegos, che permise loro di costruire una nuova imbarcazione di 14 metri, più solida e sicura e di dotarsi di una stazione radio molto potente.  
Venne ideato e costruito un sistema di raccolta delle acque dal fiume che le distribuiva a tutti i fabbricati, agli impianti meccanici per la tosatura, alla irrigazione e vennero acquisiti oltre 22.000 ettari di terreno adiacenti alla fattoria.
In una brutta e triste giornata del 1924 la dea bendata voltò loro le spalle: l'adorata Christine, che viveva per l'estancia dalla quale non si era mai voluta separare nemmeno per andare a studiare, che cavalcava come un gaucho e lavorava come un uomo, venne a mancare all'età di vent'anni per le complicanze di una polmonite.
I genitori vollero allora dedicare al suo nome il frutto del loro lavoro e dei loro sacrifici: era nata l'Estancia Cristina.
Ma non era finita: nel 1937, sette anni prima che la concessione governativa si trasformasse in proprietà, fu istituito il Parco Nacional Los Glaciares, nel quale era compreso anche il territorio di Estancia Cristina, che precluse alla famiglia Masters il diritto di diventare proprietari dell'opera costata tanti anni di sacrifici e di lavoro.
Percival non si arrese, gli venne rinnovata la concessione e continuò a far crescere la sua creatura con l'amore e la dedizione di sempre.
Nel frattempo suo figlio Herbert aveva preso ad aiutarlo nella gestione dell'impresa ed era tornato a vivere nell'estancia; quando arrivò Janet, la badante scozzese che sua madre aveva assunto, se ne innamorò ricambiato, nonostante Percival, ormai vecchio, vi si opponesse strenuamente. 
Le disgrazie dei Masters non erano ancora finite. Herbert durante una delle sue cavalcate, cadde rimanendo paraplegico: nel tentativo di compensare la sua grave invalidità cominciò a trascorrere molte ore davanti alla stazione radio, contattando i radioamatori di tutto il mondo. 
Percival mori a 96 anni, Elizabeth a 99. A quel punto Herbert, che non aveva eredi, sposò la sua Janet all'età di 79 anni, lei ne aveva 72, anche per non costringerla a rinunciare, alla sua morte, al rinnovo della concessione per mancanza di eredi.
Nel 1984, quando Herbert morì, Janet si recò a Rio Gallegos dove rimase tre mesi per ottenere il rinnovo della concessione. Al suo ritorno trovò l'ennesima amara sorpresa: il personale della fattoria era sparito con tutto il bestiame. Janet si ritrovò in gravi difficoltà economiche e, con il supporto e i consigli di un gruppo di amanti della montagna, tra cui l'industriale italiano Agostino Rocca, decise di dare una svolta decisa a Estancia Cristina. Questo gruppo di amici la convinse a trasformare l'attività di allevamento bestiame in quella turistica e di promozione della cultura della montagna e in un secondo tempo a ritirarsi a Buenos Aires data la sua età avanzata e le precarie condizioni di salute. Il nuovo progetto, grazie alla dedizione e alla promozione operata dall'associazione degli amici della montagna riscosse un immediato successo e trekkers e alpinisti provenienti da tutto il mondo cominciarono ad affluire a Estancia Cristina, con l'intento di esplorare lo Hielo Patagonico Sur.  
Con la morte di Janet, nel 1997, finiva la storia dei Masters, che sarebbe rimasta circoscritta nel secolo breve. 
Prosegue, invece, l'attività dell'Estancia Cristina grazie al gruppo di amici della montagna, che riuscì in qualche maniera a farsi rinnovare la concessione dal governo argentino fino al 2019, quando si dovranno decidere i destini di questa bella realtà e il seguito di questa incredibile storia.

Dino

1 commento:

  1. Sembra proprio che più siano estremi i luoghi e più lo siano le storie ad essi collegati

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