venerdì 3 febbraio 2017

La Laguna di San Rafael

La Laguna San Rafael è una delle maggiori attrazioni naturali della Patagonia Cilena. E' al fondo di un lungo e stretto fiordo della frastagliatissima costa, dove si apre come un lago di circa 10 km di diametro, la cosa spettacolare però è la lingua del ghiacciaio San Rafael che vi si affaccia con un fronte molto ampio e che vi si rompe con continuità, creando iceberg di varie dimensioni. Il San Rafael è alimentato dal Cerro San Valentin che con i suoi 4000 m è la montagna più alta della Patagonia, pur trovandosi vicinissimo alla costa. Insomma un luogo molto particolare, un Perito Moreno sul mare, in una zona molto più selvaggia e inaccessibile, qualcosa da non perdere, valutata con tre stelle su tutte le guide turistiche. Le escursioni classiche alla Laguna San Rafael partono con un catamarano da un porto molto più a nord e discendono l'intero fiordo con una lunga navigazione. Noi invece, ben documentati, sapevamo che era possibile da Puerto Rio Tranquilo, sulla nostra strada, fare un avvicinamento via terra con le moto e poi raggiungere la Laguna in barca ma con una navigazione molto più breve. Trovata una delle poche agenzie turistiche che proponeva questa escursione, dato il cattivo tempo e la pioggia, Dino ed io optiamo per la soluzione full comforts, cioè trasporto in pullmino, prima barca che ci fa attaversare un fiume, secondo pullmino e infine barca grande che ci porta alla Laguna. Prezzo salato, 220$ ma con lunch box e open bar. Alla nostra domanda di come sarebbe stato il tempo il giorno dopo ci rispondono: "perfecto para la navigacion". Perplessi, facciamo appuntamento per l'indomani alle 7. Franco decide di fare programmi diversi andando a visitare le grotte di marmo, un'altra attrazione locale che dalle foto viste è anche molto interessante. Sveglia alle 6 per me e Dino, pioggia, freddo e nuvole basse che coprono le cime delle montagne ma abbiamo già pagato e poi il tempo in Patagonia cambia in continuazione, è noto. Siamo in 7, affidati a Ricardo, giovane, simpatico, motociclista anche lui e chiacchierone. Siamo ben contenti di non aver preso la moto perché la strada di ripio è bagnata e scivolosa. Circa 2 ore di viaggio lungo una strada che costeggia un lago ed un fiume tra montagne imbronciate e che sarebbe stata molto scenografica in una giornata di bel tempo. Arriviamo alla quasi piroga che ci traghetta sull'altra sponda di un fiume che interrompe la strada, un ponte è in costruzione ma Ricardo dice di non sapere quando sarà mai completato. Naturalmente continua a piovere e fa freddo ma la Laguna vale bene queste scomodità. Dopo un'altra mezz'ora di strada su un altro pullmino arriviamo finalmente alla barca grande, si fa per dire ma almeno è coperta e c'è abbastanza posto per tutti. Cerchiamo di prendere calore con una bevanda calda e così scopriamo che l'open bar consiste di termos di acqua calda con cui sciogliere il Nescafè o prepararsi un the. Il tutto appoggiato a terra insieme al fornellino per riscaldare l'acqua. Bar veramente open, free and all-you-can-drink. Comincia la lunga navigazione tra canali con bassi fondali che portano al fiordo finale, lo Estrecio Elefante, quello che termina nella Laguna San Rafael. Si può uscire all'esterno della cabina per meglio guardarsi intorno e per fare foto ma bisogna sempre indossare il giubbetto di salvataggio, non perché ci siano condizioni pericolose ma per rispettare le norme di sicurezza. Il colore dominante è il grigio perché il tempo resta piovigginoso con nuvole basse. I canali si estendono in una terra bassa con una vegetazione rigogliosa che potrebbe ricordare, a parte il clima, un paesaggio da fiume africano. Ricardo ci intrattiene illustrandoci varie cose e raccontandoci un po' della sua vita, è un ragazzo simpatico e intraprendente, quando finalmente arriviamo alla Laguna San Rafael e si comincia a vedere il fronte del ghiacciaio. Esterno il mio dispiacere per il cattivo tempo che non accenna a migliorare ma Ricardo mi assicura che quella è la migliore condizione di luce per apprezzare i colori del ghiacciaio perché con pieno sole sarebbe tutto troppo bianco. Non ho capito se è un simpatico mascalzone o se è veramente come dice lui. Così, confortati da questa incredibile somma di fortune, il giorno migliore per la navigazione e il tempo migliore per apprezzare il ghiacciaio, ci mettiamo addosso tutto quel che abbiamo dietro, compreso cappello di lana, cappuccio, guanti nonché giubbetto di salvataggio ed usciamo fuori a goderci lo spettacolo e a fare riprese. La barca si avvicina davvero tanto al fronte del ghiacciaio, aggirandosi tra grandi blocchi di ghiaccio e talvolta facendosi largo in una granita all'acqua di mare. E' uno spettacolo grandioso ed anche il tempo decide di essere un po' più amichevole. Il gioco delle varie tonalità di blu è stupefacente e Ricardo ci spiega che è dovuto ai diversi livelli di compressione subiti dagli strati di ghiaccio durante la loro formazione e scivolamento. Non si smetterebbe mai di fare foto perché sembra sempre di poter cogliere un aspetto nuovo o una sfumatura di colore diverso. La cosa triste è che il ghiacciaio si è ritirato moltissimo negli ultimi anni, Ricardo ci ha indicato dove arrivava non molto tempo fa. Viene quindi il momento clou della giornata, l'equipaggio recupera dall'acqua un frammento di ghiaccio di un paio di chili, Ricardo con un coltellino vi scava una cavità e vi versa del whisky, così, passandocelo di mano in mano, tutti beviamo più volte dall'ice rock patagonico tra una serie interminabile di foto sorridenti e dita a V. Forse anche perché cominciavamo finalmente a prendere calore. Dopo un paio d'ore di permenza davanti al ghiacciaio, osservandolo da diverse prospettive e dopo aver assistito a numerosi crolli di blocchi anche di notevoli dimensioni, riprendiamo la navigazione per rifare al contrario tutto il percorso del mattino. Rientriamo alle 20.30, viaggio lungo ma ne è valsa la pena, quante altre Lagune San Rafael ci sono al mondo?

Claudio











3 commenti:

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  2. Fabio Ricci (amico di Ettore) mail "fabiofricci@yahoo.it6 febbraio 2017 alle ore 15:05

    Viaggio stupendo! Descrizioni e diario dettagliati,completato da foto che rappresentano i tre motociclisti,i paesaggi e le avversita' stradali e climatiche.Un ottimo seguito del viaggio precedente. Avanti!!!!!

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