mercoledì 15 febbraio 2017

Laura

A Mendoza ci aspetta Laura, amica di Claudio, che ci ha offerto ospitalità in due mini appartamenti al centro di Mendoza, che ha ristrutturato con l'intenzione di affittarli ai turisti. L'intenzione, appunto, perché sono intonsi, pulitissimi, arredati con gusto e mai abitati. Sono stati infatti appena messi sul sito di airb&b e Laura ha fatto le corse per farceli trovare pronti al nostro arrivo. Sono una vera meraviglia, soprattutto per noi uomini duri, abituati da un mese a dormire nelle peggiori stamberghe d'Argentina in camere a tre letti con i bagagli ammucchiati e Franco che sparge le sue cose in corridoio.
Ci aspetta in casa insieme alle nipotine, Maria e Maxima, due ragazzine deliziose che l'hanno aiutata a sistemare gli appartamenti in nostra attesa.
Laura è una dolce signora dai lunghi capelli neri che incorniciano un viso dai tratti decisi, con gli occhi in continuo movimento e le labbra sempre pronte al sorriso. Ha un bel viso aperto, cordiale, accogliente, i segni d'espressione raccontano una vita sofferta e non sempre facile, lo sguardo non riesce a nascondere un po' di malinconia ma si accende subito d'energia e di gioia anche di fronte a due completi sconosciuti come noi.
Ci incontriamo a cena con lei e Gustavo, il suo compagno, e ci racconta che si è sempre occupata di vino e di cantine, come testimonia il meraviglioso Quimera 2012 che ci fa gustare, un nome che la dice lunga su come si stia sviluppando la conoscenza enologica da queste parti. 
Laura ne aspira il profumo intenso e i suoi occhi si illuminano, il viso si distende in un luminoso sorriso.
Ci racconta della storia del vino in Argentina, della sua introduzione ad opera dei gesuiti, delle varie contaminazioni che subì con l'arrivo degli immigranti e di come contribuì a forgiare l'identità stessa della gente di queste parti. 
A Mendoza più di 1.200 cantine producono il 70% del vino del Paese: è una terra perfetta, lungo la Ruta 40 Norte, dove il culto di Bacco si combina con l'avventura, la storia e i costumi di un popolo unico. 
Il Malbec è diventato in pochi anni un brand tutto argentino, un vino che riesce a rappresentare le emozioni che questa terra sconfinata e ostile, aspra, generosa e magnifica è in grado di suscitare.
In Francia, dove trae le sue origini, il Malbec viene considerato componente di secondo piano dell'uvaggio; in effetti in Europa questo vitigno non si è imposto, mentre la terra d'Argentina gli ha offerto clima e condizioni assai favorevoli.
A Mendoza ha trovato la sua massima espressione nella combinazione di diversi suoli e varietà di clima: per sviluppare tutte le sue virtù, quest'uva richiede una forte differenza di temperatura tra giorno e notte che solo qui si può trovare. La grande escursione termica legata all'altura induce gli acini a sviluppare una scorza particolarmente spessa, che conferisce al Malbec argentino le sue caratteristiche principali: il profumo etereo, sensuale e sorprendente e il suo sapore unico. 
Un vino forte, a tratti aspro, ma generoso e gentile come la terra che rappresenta. 
Continua a parlare, Laura, a raccontarci la passione per la sua terra e per quel suo frutto, una creatura cresciuta in meno di due decenni e che è ormai diventata una realtà riconosciuta in tutto il mondo. Ne parla con l'orgoglio dell'appartenenza, lei che ha tanto sangue italiano nelle vene e che ama l'Italia come solo gli Argentini sanno fare, ne parla con una passione che fa vibrare le sue corde profonde, le mani che solcano l'aria in una gestualità latina, a sottolineare la gioia di essere la' con noi, buon cibo, buon vino, buona compagnia.
Nell'aria fresca della notte un profumo di rose. 
La vita è adesso.

Dino












1 commento:

  1. NOn per farmi i vostri...
    ma siete troppo a Nord !!! B Aires e' sud - ovest !

    Tornate ci mancate un sacco.

    Dobbiamo piangere assieme per il Napoli

    Buon volo di rientro

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